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13/04/2018 - 22:00
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Ferrara FE, Italia View mapLe infezioni da Clostridium difficile (Clostridium difficile infection – CDI) sono la principale causa di diarrea infettiva in ambito ospedaliero.
La gestione del rischio di infezioni correlate alle pratiche assistenziali in ospedale è da anni all’attenzione degli addetti ai lavori per gli alti costi umani ed economici e per la possibilità di prevenzione attraverso l’implementazione di misure di sorveglianza e controllo.
Meno noto è il problema delle infezioni nelle strutture residenziali e socio sanitarie per anziani: negli ultimi anni si è però cominciato a parlarne, anche nel nostro paese, in occasione di convegni scientifici e dopo che specifiche indagini, condotte in Regioni quali il Friuli, la Lombardia e l’ Emilia Romagna hanno evidenziato un tasso di prevalenza di infezioni non inferiore a quella osservata negli ospedali. Questo è supportato anche da numerosi lavori presenti in letteratura che confermano che queste infezioni, spesso correlate alle pratiche assistenziali, si verificano anche e di frequente in strutture residenziali per anziani e costituiscono una delle principali causa di morbilità, di ricovero in ospedale e di mortalità. Il dato non deve stupire se si considera che queste strutture ospitano una popolazione “fragile” ad alto rischio di infezioni.
È opportuno ricordare come i “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC) abbiano sostituito il termine “nosocomial infections” con la dizione “health- care- related infections”. Anche in Italia si comincia ad abbandonare la dizione di “infezioni nosocomiali” e si parla sempre più spesso di “infezioni legate alle pratiche assistenziali”, “infezioni legate alle organizzazioni sanitarie”, “infezioni legate alle strutture sanitarie”, ricomprendendovi le complicanze infettive per i soggetti assistiti, sia in regime di ricovero che ambulatoriale, presso ospedali, strutture ambulatoriali e strutture socio assistenziali.
Il Tema del CDI viene trattato anche perché è tra i microrganismi patogeni inseriti nelle liste internazionali degli alert organisms per i quali si raccomanda una severa sorveglianza e prevenzione, una precoce identificazione ed un successivo costante monitoraggio.